Il gong

Momenti di ricerca

La parola del silenzio

Abbazia di Santa Maria di Cerrate in provincia di Lecce – Foto di Giovanna Camera

“La dimora della saggezza” di Raimon Panikkar (1918-2010), Oscar Mondadori, 2005

Solo la parola che esce dal silenzio è vera parola che comunica qualcosa.

La parola del silenzio sta a significare non “parola sul silenzio”, ma il silenzio che è in ogni parola. Non significa “parola silenziosa”, ma “parola cha appartiene al silenzio, parola fatta di silenzio”.

Noi possiamo certamente parlare del silenzio, come possiamo parlare di quello che è successo ieri, o di un qualsiasi argomento. Ma in tal caso il silenzio del quale parliamo non è un silenzio reale, poiché il silenzio non è un oggetto (del quale si possa pensare o parlare). Non ci è dato di parlare sul silenzio reale, proprio come non è possibile andare in cerca delle tenebre con una torcia in mano. Del silenzio non si può parlare senza distruggerlo, poiché esso è incompatibile con il discorso.

Noi possiamo però parlare del silenzio in altro modo (circoscrivendolo per allusioni); parlando di ciò che confina con il silenzio, ma che silenzio non è. Possiamo descrivere le zone attigue al silenzio, indicando ciò che conduce al silenzio, che da esso si origina e che lo circonda – proprio come possiamo supporre di essere circondati dalle tenebre quando la nostra lampada tremolante non riesce a illuminarci l’intero orizzonte visivo.

Ma possiamo fare anche di più: possiamo lasciare che il silenzio prorompa in parola, parlando con semplicità e verità. Ogni vera parola è tale in quanto fuoriesce dal silenzio; ma c’è di più: essa è parola autentica proprio perché è silenzio (parlato). E il silenzio si fece Parola – e cominciò a parlare!

La parola è il sacrificio del silenzio. È il silenzio che, immolando se stesso, produce la parola. Il silenzio non esiste più quando la parola appare – ma la parola è lì, e porta tutto ciò che il silenzio può esprimere; la parola è tutto ciò che è il silenzio ma il silenzio allora non è più; al suo posto c’è solo parola.

Il silenzio conferisce potere alla parola e allo stesso tempo all’uomo che non solo ascolta la parola, ma la lascia risuonare in lui, le dà risonanza e agisce in accordo a questa parola.


Nato e cresciuto in un clima di interculturalità, ugualmente affascinato dalla filosofia occidentale e orientale, dalla mistica come dalla scienza esatta, dalla teologia cattolica come dalla religione indù e buddista, Raimon Panikkar, sacerdote cattolico di padre indiano e madre spagnola, è stato un personaggio unico nel panorama della spiritualità di tutto il mondo. Ha insegnato nelle università di Madrid, Roma, Bangalore, Harvard e California e ha pubblicato parecchie opere in italiano.