Pregare è essere qui, ora. La preghiera è sempre in rapporto con il silenzio, con la quiete interiore.
La preghiera è l’espressione di un bisogno dell’uomo, gli permette di esprimere il suo desiderio, a livelli differenti, che vanno dalla supplica – desiderio di qualcosa di tangibile – a un desiderio che non mira a qualcosa di materiale, il cui impulso è orientato verso qualcosa di superiore. Forse è ancora una richiesta, ma la preghiera più alta desidera soltanto l’unità con l’identità suprema.
La preghiera ha a che fare con la trasformazione. La trasformazione può avvenire soltanto con un grande impegno di tempo e di conoscenza. L’uomo, liberandosi dalle associazioni della vita quotidiana, si apre perciò all’energia superiore, all’indefinibile.
La perfetta meditazione potrebbe essere definita preghiera perfetta.
In una simile condizione non vi sono associazioni, la mente e il corpo sono calmi, aperti ad una forza che può essere chiamata Dio.
In una persona che abbia raggiunto uno stato di armonia, di equilibrio, vi è la realizzazione che “Tu sei me e io sono”. Non esiste discriminazione, nessun pro o contro; vi è l’accettazione dell’essenza delle cose. Si vede ancora la differenza fra la rondine e l’essere umano, ma l’uomo in questo stato superiore è capace di armonizzare ogni aspetto di sé.
La condizione migliore per pregare è un posto tranquillo dove sedersi in una postura rilassata ed eretta, consapevoli del proprio respiro. Occorre equilibrio delle energie nell’organismo, la mente libera da associazioni, il sentimento calmo, non teso. Questo stato di equilibrio è essenziale. Lo stato più alto è una progressione verso la presenza, che significa silenzio, dentro e fuori.
Idealmente, si dovrebbe pregare in ogni istante. Non esiste giorno o notte se si è in una giusta relazione con il silenzio interiore che è preghiera.
Il giusto sonno è preghiera. Quando state veramente dormendo, non avete desideri, né ambizioni. Nessuna associazione. La mente è tranquilla.
Gli ultimi momenti prima di addormentarsi dovrebbero portare uno stato di rilassamento del corpo e della mente, uno svuotarsi da pensieri e sentimenti.
Quando ci si sveglia, immediatamente appare il pensiero: “Voglio questo”. Arriva un desiderio, un atteggiamento aggressivo, si è per o contro qualcosa.
La prima cosa al risveglio dovrebbe essere tranquillità e consapevolezza di questo stato di tranquillità.
Gurdjieff diceva che entrando in una chiesa e aprendosi, diventando consapevoli, si può ricevere un’energia che è stata depositata da gente in preghiera. In una chiesa, una sinagoga, un tempio, o in qualsiasi luogo delle persone abbiano pregato seriamente, sinceramente, vi è una buona atmosfera. Si trae beneficio dalle vibrazioni generate e depositate da altri.
In qualunque religione, il più alto livello di preghiera si raggiunge collegandosi al silenzio e si rivela come uno stato di silenzio interiore.
Testo tratto da “A Voice at the Borders of Silence” di W. C. Segal